Ulteriori citazioni su questa sua attività, le trovate descritte nelle seguenti pubblicazioni:
--
Epistolario di Quintino Sella
- volume 1 a pagina 540 delle Pubbblicazioni dell' Istituto per la storia del Risorgimento Italiano 1980
--
La dittatura garibaldina nel Mezzogiorno e in Sicilia
- Pagine 222 e 237 di Francesco Saverio Brancato Pubblicato da Edizioni Célèbes, 1965
Albino, a causa dell'ambiente in cui si muoveva, veniva sovente definito banchiere, sebbene a noi sembra avesse studiato da ingegnere.
Infatti, nel
1873-1875, lo ritroviamo intento a trattare con lo Stato Maggiore della Regia marina Italiana
in nome della Casa Pigon & Wilks di Londra, sottoponendo loro diversi saggi e consigliandoli sulle nuove tecniche nell'impiego di polveri da sparo ad alto potenziale (per cannoni di grosso calibro). Fatto menzionato anche dalla
Rivista Marittima anno 6 no.2 1873
a pag 439 e dalla
Rivista Marittima anno 8 no.1 1875
a pag 58 e 59. Pubblicazioni della Tipografia del Senato del Regno. Sebbene fosse un fervido massone, le sue molteplici e complesse attività, espletate nel corso degli anni, sono ancora tutte da scoprire.
Nel
1883
perde l'amico
Peter Hubert Desvignes
noto architetto, inventore e musicista, fratello di sua moglie. Quest'ultimo, insieme all'entomologo di nome
Tomas Desvignes, fece da testimone al loro matrimonio. Nel giugno 1888
segue la perdita della moglie
Caroline Margaret
che spira, amorevolmente assistita, fra le sue braccia.
Albino nel
1892
ha 60 anni ma ne dimostra meno di 50, ha ancora voglia di intraprendere nuove esperienze. Forse per dimenticare i tristi eventi, sottoscrive un contratto che lo dovrebbe portare in Perù con uno staff di collaboratori della Mackenzie Perucorp. Nel 1892 una sua traccia è presente in un documento conservato presso la London University,
Rif. :
University College London (UCL) Manuscript Room.
Documento:
Mackenzie Perucorp C2/29C 1892 jun.11.
Sulla sua attività prevista in Perù abbiamo trovato una citazione, a pag. 100, del libro La colonia del Perené di Frederica Barclay, edito da -
Iquitos, Peru´ - Centro de Estudios Teológicos de la Amazonía, 1989 - series - Debate amazónico, no. 4. Da cui si deduce che i compiti a lui assegnati in questo ambito, dovevano avere una certa importanza. Per ora risulta difficile conoscere il seguito della storia, in quanto la maggior parte dei documenti sono andati irrimediabilmente persi.
Dopo aver invano cercato a lungo in Perù, scopriamo che Albino non è mai giunto a destinazione. Seguendo la rotta degli emigranti che, per recarsi in Perù, passavano da Buenos Aires attraversando l’Argentina e il Cile, troviamo la registrazione della sua morte avvenuta l’11 ottobre 1892
all’Hospital de Beneficienzia di Tarapacà nella Circunscripcion di Iquique
in Cile, al confine con il Perù. Morto per emorragia cerebrale provocata da una selvaggia e brutale rapina dove fu derubato da tutti i suoi averi compresi i documenti. La sua identificazione fu resa possibile grazie alla testimonianza di uno dei componenti del gruppo della Mackenzie Perucorp in viaggio per il Perù.
* Décoré le 23 novembre 1862 de la croix de chevalier de l'Ordre des S.S Maurice et Lazare pour s'être distingué dans les batailles pour l’Indépendance de l’Italie. Vedi documentazione presente nell'Archivio dell’Ordine Mauriziano (AOM) Via Magellano, 1 -10128- Torino.
* in lingua francese il cognome " Luè" viene pronunciato come " Lù ", per questo motivo i Luè residenti in francia preferivano apporre sulla " e ", l'accento acuto. Nella lingua inglese la cosa è indifferente in quanto, la stessa, non fa uso di lettere accentate.
** Elisé Hubert Desvignes il padre di Caroline, di origine Francese naturalizzato inglese nel 1812. Nel 1823 commerciava diamanti a Londra, in Brunswitch-square Hunter-street. I Desvignes avevano un'altra abitazione a Hither Green, Lewisham, Kent (periferia di Londra), denominata Wilderness House, immersa, nell'incantevole scenario naturale di allora. Negli anni susseguenti alla morte di Elisé, avvenuta nel 1841, e a quella del figlio Peter Hubert nel 1883, tutto fu spazzato via per lasciare posto a varie costruzioni ad alta densità abitativa.
** Altri ragguagli in merito, nel capitolo 7 del libro "Hither Green, the forgotten hamlet" di Godfrey Smith.