Una piccola storia per chi la legge ma una grande tragedia per chi l’ha vissuta.
Il 13 luglio 1902 nasce a Milano Erminio Luè, è il terzo di 14 figli. Il padre Luigi (1869-1926) di professione è tornitore di metalli, la madre Dolores Del Drago (1881-1957) casalinga. Erminio dopo le scuole dell’obbligo come primo impiego si adatta a lavorare come bronzista.
Il 15 settembre 1923 si sposa con Angela Lucchini di professione magliaia. Dopo il matrimonio Erminio cambia lavoro e viene assunto al giornale Corriere della Sera a Milano come facchino. Il 21 giugno 1924 nasce il figlio Liliano.
Da milanese Erminio era tifoso dell’Inter. Ha anche la passione per la montagna e con il figlio compie spesso escursioni sul Resegone la montagna che domina Lecco. Insomma una normalissima famiglia italiana.
Questo racconto si svolge in un periodo dove l’Italia fu teatro di numerosi importanti avvenimenti, la cui storia viene ricordata per sommi capi, vedi qui. Storia che si intreccia con quella di Erminio e del figlio Liliano.
Erminio, richiamato in servizio militare nel Regio Esercito (matricola N°8873). Il primo settembre 1939 è incorporato in fanteria. In servizio nelle retrovie, impegnato a perlustrare la ferrovia sul colle di Tenda al confine con la Francia.
L’8 settembre 1943 l’Italia è senza governo. Approfittando della confusione che si era generata, Erminio come molti altri commilitoni, rientra a Milano e si dà alla macchia aderendo alle formazioni partigiane “bianche”, che operavano nelle valli Comasche.
Il figlio Liliano, di professione geometra, si trovava arruolato in un reggimento del Regio Esercito (matricola N°72014) nella artiglieria a cavallo, di stanza sul fronte Jugoslavo.
L’8 settembre 1943 anche lui, a seguito della situazione confusa, rientra a casa a Milano. In questo clima di incertezza la mamma lo convince a seguire le indicazioni del governo per cui si arruola come bersagliere nell’Esercito Repubblicano. Viene mandato in Liguria sul confine Francese. Verso la fine guerra, durante la ritirata dal fronte Francese sulla costa ligure a Sanremo, dopo uno scontro con i partigiani, viene fatto prigioniero.
La guerra civile continua fino al 25 aprile 1945 (data ricordata annualmente nella cosiddetta “festa della liberazione”).