Maggio 1906, il prof. Luè-Verri viene incaricato di insegnare alcuni giochi ginnici alle studentesse del Convitto di Rovigo. Al passaggio dalla stazione di Rovigo dei campioni di canottaggio della “Bucintoro” di Venezia, reduci dalla vittoria alle Olimpiadi di Atene, il prof. Luè-Verri porge il saluto degli atleti polesani.
Giugno 1906: gli studenti del'ultimo anno del liceo classico Celio salutano il loro insegnante di ginnastica (Per il maestro Luè- Verri, in «Corriere del Polesine», 2 giugno 1906).
Nel gennaio dell'anno successivo, Luè-Verri dona al provveditore, ai suoi studenti del liceo Celio e della scuola tecnica di Rovigo la riproduzione fotografica della pergamena che
egli dona al re Umberto il 9 gennaio del 1899 (vedi nella pagina seguente).
Per iniziativa del comitato promotore della Federazione Scolastica Nazionale di Educazione Fisica, nel maggio 1907 si costituisce anche a Rovigo una Società di Educazione Fisica, con la presidenza affidata ai professori Edoardo Piva e Arrigo Lorenzi. Molti gli aderenti fra gli alunni del liceo classico. Iginio Luè-Verri si è offerto di prestare gratuitamente il suo aiuto, nell'organizzazione delle prime lezioni. Di li a poco, la stampa cittadina informa che Luè-Verri ha appena fondato a Sacile una analoga società, affiliata al Comitato Nazionale per l'Educazione Fisica.

Alla cerimonia svoltasi il 13 luglio 1907 a Parigi, in occasione dell'inaugurazione di un Monumento a Giuseppe Garibaldi, opera del Cochi, prende la parola anche la camicia rossa di Digione Luè-Verri, che era stato invitato da M. Jacovitz, presidente del comitato dei veterani lombardi. Stralci dal suo discorso, apparso su «Le Petit Parisien»* furono pubblicati dalla «Lega dei repubblicani del Polesine» il 16 luglio 1907. * vedi anche Le petit Parisien del 07.12.1907 N°11214 a pag.6 citato pure nel "Le Radical" del 12 luglio 1907 N°123 e nel "Le matin" del 29-06.1909 N° 9254
.
Cfr. Antonello Nave, Arte e lotta politica a Rovigo e nel Polesine tra Ottocento e Novecento, in G. BERTI (a cura di), Amos Bernini protagonista del suo tempo. Melara 1842-Rovigo 1909, Atti del convegno di studi storici, Melara e Rovigo, 14-15 novembre 2008, Rovigo, Minelliana, 2009, p. 328, nota 190).


Ultima notizia polesana: una lettera aperta al direttore dei «Corriere del Polesine», Antonio Bononi, per auspicare l' erezione almeno di un semplice ricordo in onore dei caduti per la patria anche a Rovigo, dove peraltro, con sottoscrizioni, "[ ... ] si inaugurarono lapidi e busti a persone che fecero come tante altre il loro dovere" (La tomba dei Caduti per la Patria, in «Corriere dei Polesine», 4 novembre 1910).
Iginio Luè Verri muore nel
1915 a Bergamo Alta, dove risiedeva la sorella Caterina Irene. Verrà tumulato a Frosinone dove abitava il resto della famiglia.



Iginio Luè-Verri con i nipoti a Bergamo

(figli di Elisa Luè-Verri sposata con l'ing. Luigi Alessandro Maggi)