Il
30 giugno 1863
ottiene un attestato di privativa di
6 anni
per il
parapalle balistico mobile
(alias paraproiettili) di sua invenzione, che ora viene rappresentato dal Sig. Capuccio Gaetano in via Carlo Alberto N°18 a Torino.
--- Rif. “Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia” - N° 86 27 marzo 1871
--- Rif. Pubblicazione del Ministro dell’agricoltura, industria e commercio Volume ottavo Puntata 1° primo semestre 1862 a pag. 2440 - N°42 Vol.4A (1543) Tobino G. Marzorati Tipografo dell’ordine Mauriziano 1862
Nel 1865
il Luè è impegnato nel progetto di tramvia tra
Livorno e Calci
"sistema Luè".
--- Rif. vedi “Società Anonima strada ferrata a cavalli tra Calci e Livorno sistema Luè” Pisa, tipografia Nistri 1865, pag.36. Brossura con fregio tipografico.
--- Rif. Biblioteca Universitaria di Pisa 193843 Misc. B. 424/9
Negli anni 1865 e 1866:
insieme a Stefano Türr si occupa sul
trasporto
della torba estratta dalla palude di
Massaciuccoli
(LU).
--- Rif. Archivio Centrale dello Stato codice :750 busta:0212
Nel 1866
il sistema Luè viene utilizzato nel tratto di ferrovia a trazione animale di
Settimo – Rivarolo
secondo i profili eseguiti dall’Ing. Ettore Tartara di Vercelli.
Scriveva il teologo Domenico Caccia in “Settimo Torinese - appunti storici”:
- Nel 1856 si cominciò a pensare ad una ferrovia che unisse a Torino l’alto e basso Canavese.
All’11 di agosto di quell’anno si costituì la “Società Anonima della Strada Ferrata Centrale del Canavese” per una ferrovia a vapore o a cavalli Torino-Cuorgnè, passando per Rivarolo. Lunghezza del percorso chilometri 34. Per insufficienza di capitale si accettò il sistema “a cavalli”, il cosiddetto “Sistema Lué”.
I binari in ferro, infissi su dadi di pietra, correvano su una piccola massicciata. Il 20 giugno 1866 si fece l’apertura del tronco ferroviario Settimo-Rivarolo, mentre nel tratto Torino-Settimo suppliva la Torino-Milano.
Le vicende finanziarie non furono felici. Fu acquistata da privati, ma il 17 febbraio 1871 venne dichiarato il fallimento. Messa all’incanto, potè continuare il suo servizio. Fu la prima e unica ferrovia a cavalli d’Italia**.
Passava il torrente Bendola presso Volpiano ed il Malone a San Benigno Canavese su ponti di legno. Poi in due minuti si cambiavano i cavalli.
I carrozzoni erano due, serviti da postiglioni a cassetta. Il primo serviva pei viaggiatori di prima e seconda classe, il secondo per quelli di terza. I posti a sedere erano complessivamente sessanta. Le corse giornaliere in numero di tre. La durata del percorso Torino-Rivarolo un’ora e quarantacinque minuti. Il prezzo per l’intero percorso era di lire
2,10 per la prima classe, 1,35 per la seconda, lire 1,10 per la terza -
** (da intendere: di progettazione Italiana, materiale rotabile italiano, capitali tutti italiani)
--- Rif. “ Settimo Torinese: appunti storici ” - di Domenico Caccia 1978 (Chieri : Edigraph) Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\SBL\0336229]
--- Rif. “TORINO RETI E TRASPORTI” - di Paola Sereno 2009 Editore: Archivio Storico della Città di Torino